A noi di Delta Fontane piace pensare all'acqua come a uno dei più interessanti elementi presenti in natura.
Da 20 anni ce ne serviamo per creare piccole e grandi realizzazioni sviluppando specifiche componenti tecniche.
Il nostro obbiettivo è quello di fornirvi tutto l'aiuto necessario affinchè i giochi e le architetture d'acqua che voi ideerete diventino realtà.
Articolo tratto da: gazzettadiparma.it del 30 agosto 2010 Salsomaggiore - Nella fontana di piazza Berzieri una porta fra Oriente e Occidente
«Opera aperta fra Oriente e Occidente» è il titolo della scultura realizzata dall’artista piacentino Giorgio Milani per piazza Berzieri ed inserita nella fontana. E’ costituita da un setto di ferro corten e da una stele in bronzo nella cui fusione sono stati inseriti importanti riferimenti alla città di Salso e alle qualità della sua acqua salsoiodica. Gli elementi fito ezoomorfi che arricchiscono la stele sono riferimenti al Berzieri. Ad ammirare l’opera durante la posa, il sindaco Tedeschi che ha incontrato (nella foto di Lorenzo Davighi) l’artista, insieme al vicesindaco Cavalli, l’assessore Urbini e l’ingegnere capo del Comune Varazzani.
Nell’assemblaggio bronzeo, si leggono citazioni di poeti e scrittori che, nel corso della storia, si sono relazionati con Salso e da essa hanno tratto ispirazione, tra questi: Bertolucci, D’Annunzio, Montale. Come spiega l’autore, l’attribuzione all’operadell’aggettivo «aperta» dichiara la volontà di lasciare libertà alle interpretazioni della stessa in relazione alla sensibilità e alla cultura di chi la osserva; l’opera suggerisce concetti che ognuno sviluppa secondo le proprie conoscenze. Il tema Oriente/Occidente è sviluppato in chiave positiva, come risposta alla babele che stiamo vivendo. Inoltre sul lato est del Berzieri sarà inserito un poetario di lettere di cemento che dialoga con la scultura della piazza. Giorgio Milani è nato a Piacenza nel 1946, dove vive e lavora tuttora, nel suo studio di via Taverna, 48. I Poetari che caratterizzano la sua produzione attuale sono frutto di un percorso che inizia a metà degli anni Sessanta e si sviluppa per l'intero ventennio successivo nello studio del rapporto tra immagine e parola. Con i Poetari il testo torna a essere preponderante nell'economia dell'opera di Milani.